Come è emerso dalle cronache convulse
di questi giorni a causa del reclamo di
un ministro che non era riuscito ad inviare
un messaggio ad una persona amica, la
Vodaphone Hellas ha scoperto un sistema
di intercettazioni telefoniche che aveva
come obiettivo le più alte cariche
dello Stato, nel marzo del 2005.
Prima ancora che la notizia venisse resa
nota almeno al governo, durante una riunione
nella sede della Vodaphone si decise come
procedere nel campo delle indagini interne
all’azienda. Come era potuto accadere
che i cellulari di ben cento (almeno sinora)
personalità dello Stato, fossero
stati intercettati? E da chi? E come mai
la scoperta era avvenuta così tardivamente?
La casualità era dovuta al rinnovamento
del sistema 3G, per il quale i tecnici
della Ericsson, da cui dipende Vodaphone
Hellas, avevano dovuto analizzare il sistema
di registrazione della compagnia telefonica.
E’ la Ericsson che detiene infatti
il controllo dei software forniti alla
Vodaphone. Su questa compagnia, secondo
indiscrezioni, ricadono i sospetti maggiori
della stessa Vodaphon.
Ma non è tutto. Appena un giorno
prima che la Vodaphone avvertisse il Governo
della questione di “sicurezza nazionale”
un importante ingegnere della società,
Kostas Tsalikidis, esperto nel settore
sicurezza dei software, viene trovato
morto nel suo appartamento ad Atene. Si
parlerà di suicidio, ma, a distanza
di un anno, le rivelazioni del governo
gettano nuova luce sulla scomparsa del
giovane ingegnere della Vodaphone.
Mentre i Greci si interrogano su questo
ulteriore scandalo che pone in serio pericolo
la sicurezza non solo dei cittadini ma
dell’intera Nazione verrebbe da
porsi molte domande alle quali forse non
si riuscirà mai a dare risposta.
Secondo un sondaggio effettuato nei giorni
scorsi il 73% dei Greci crede infatti
che non si scoprirà mai la verità
sul caso “intercettazioni”.
Anzitutto i colpevoli che hanno inserito
un software per ascoltare le conversazioni
del Primo Ministro e di 6 importanti ministri,
nonché di generali ed esponenti
di esercito e polizia non hanno lasciato
tracce! La Vodaphone ha infatti comunicato
che con la scoperta sarebbero andate distrutte
le tracce degli intercettatori, mentre
sarebbero ancora presenti le registrazioni
ascoltate.
La zona delle intercettazioni è
compresa in un triangolo che ha al suo
centro l’Ambasciata Statunitense.
Gli Stati Uniti hanno fatto sapere di
non avere alcun legame con la faccenda,
sebbene potrebbero essere stati i primi
attori o al contrario semplici vittime
delle stesse intercettazioni. Un fatto
colpisce tuttavia: la Ericsson sembra
avere le colpe maggiori. La più
grande azienda di telefonia mobile in
Turchia, fornitrice dei sistemi 2G ed
EDGE alle due compagnie turche Avea e
Turkcell (80% del mercato) sarà
l’attore su cui indagare approfonditamente.
D’altronde non è difficile
comprendere quale nazione potesse avere
interesse a “spiare” il governo
greco in un periodo chiave come quello
che va dall’ottobre 2004 al gennaio
2005. Un periodo nel quale si è
intensificata la pressione turca sulla
Grecia sia con i fatti di Imia del dicembre-febbraio
2005, sia per questioni riguardanti Cipro
e le violazioni dello spazio aereo Ateniese.
La magistratura è al lavoro già
da un anno, ma le prime impressioni dopo
la divulgazione dello scandalo sembrano
manifestare un grande senso di impotenza
ed incertezza in tutta la compagine governativa.
Il Grande Fratello è ormai realtà
da tempo per noi cittadini ma chi l’avrebbe
mai detto che anche i nostri Governi ne
sarebbero rimasti vittime?
Francesco
Colafemmina
7 Febbraio 2006