Cari amici, cari lettori di MondoGreco,
ormai si sta passando il limite e la nostra
cara Grecia si appresta a ripiombare nel
Medioevo in cui l’impotenza e l’ignoranza
degli altri popoli europei Le hanno permesso
di restare per secoli.
Ogni giorno nuove notizie da Atene confermano
un andamento drammatico della realtà
politica culturale ed istituzionale greca.
Non possiamo che restare scioccati per questo
lucido programma di distruzione di quanto
noi amiamo dal più profondo del nostro
cuore filelleno.
Cominciamo dai bravi ragazzi del
Social
Forum che sabato si sono dati alla distruzione
di via Ermou ad Atene nonché all’assalto
con una scorta di 500 Molotov del Mc Donald
di Piazza Sintagma. Questi bravi ragazzi,
piuttosto imbecilli, hanno anche distrutto
macchine della Polizia e seminato la devastazione
dietro il loro altrettanto imbecille corteo.
Dispiace che sul nostro sito siano state
propagandate le loro utopie per un mondo
migliore! Se è quello che si sono
lasciati alle spalle nella bella Atene,
sarebbe stato meglio definirli incubi di
un mondo peggiore.
Ormai è confermato l’alto tasso
di fertilità delle madri degli idioti:
17 arrestati e subito accusati penalmente.
Bravi: invece di venire ad imparare qualche
nozione di civiltà, salendo magari
in rispettoso silenzio, con compostezza
e dignità supina, la scalinata dell’Acropoli,
questi giovani ingrati hanno preferito darsi
al crimine (con la benedizione di qualche
pseudo intellettuale pacifista che continua
a predicare dalla poltrona di casa o dalla
redazione di qualche giornale!).
Ma naturalmente i guai arrivano in massa,
e se di barbarie dobbiamo parlare, non possono
mancare certamente i protagonisti della
barbarie, ovvero i Barbari. In Grecia ne
hanno conosciuto gli esponenti principali
per più di 400 anni: stiamo parlando
dei civilizzati Turchi.
Il loro curriculum barbarico è ormai
sterminato eppure il civilissimo Recep Taypp
Erdogan che a Salonicco è arrivato
con la baldanza di chi rivendica in qualche
modo la sua terra (lì è nato
–purtroppo per Greci ed Armeni- Kemal!).
Ed ha subito cominciato a pretendere…
“Noi – ha affermato candidamente-
abbiamo proceduto alla ricostruzione di
numerose chiese Ortodosse (sic!) e ci aspettiamo
il ripristino delle funzioni nelle Moschee
ad Atene”. Capito!!! Loro –
i barbari – hanno demolito usurpato
e dissacrato le nostre chiese (e continuano
a farlo, per esempio, a Cipro) ed ora ci
vengono a chiedere di innalzare e ripristinare
le moschee ateniesi segno del loro infausto
passaggio sul sacro suolo dell’Ellade.
Vi invito a questo punto a prendere in mano
una Guida Turistica della Turchia. Sfogliatela…e
ditemi chi ha costruito tutto ciò
che vedete? Teatri, terme, siti archeologici…
CHIESE! Le hanno costruite forse loro? Eppure
senza Santa Sofia, senza le Blancherne e
il Fanari, senza le splendide Chiese della
Cappadocia e via dicendo, quale idiota andrebbe
a far visita ai barbari? Si capisce quindi
che qualche Chiesa la ristrutturino, eppure,
il Seminario di Chalki, dove si dovrebbe
formare il Clero del Patriarcato Ortodosso
di Costantinopoli è chiuso e sequestrato
dal ’74 ed il Patriarca teme per il
suo successore. Sapete infatti che tutti
i Patriarchi Ortodossi devono essere cittadini
turchi? Bartolomeo lo è perché
nato in quella splendida terra quando di
Greci ce ne erano ancora, dopo però
i pogrom del ’55 e del ’67 e
le requisizioni del ’74 di Greci con
cittadinanza turca ce ne sono ben pochi.
E soprattutto la lista dei “candidati”
alla carica Patriarcale viene vagliata dal
Direttorato Turco per gli affari religiosi.
Una grande libertà religiosa dunque,
per la quale dovrebbe innalzarsi il nostro
inno di lode alla liberale e civile Turchia!
Libertà pari a quella che garantisce
il Governo Fantoccio della Grecia: durante
la visita a Salonicco di Erdogan la Polizia
Greca ha fatto ritirare prima del passaggio
del leader turco una bandiera greca con
al centro il disegno di Cipro che pendeva
dal balcone di un semplice cittadino!!!
I morti di Cipro non esistono quando bisogna
garantire il buon vicinato!
Ma andiamo avanti e veniamo al Trionfo della
Follia. Il caro Andreas Papandreou, capo
del PASOK, ha fatto un altro passo avanti
sulla strada della distruzione della Grecia
(una caratteristica ereditata indubbiamente
dal Padre): ha scelto come candidata per
la Prefettura di Kavala Drama e Xanthi una
TURCA, Nghiul Beiàz Karachassan!
Bravo Ghiorgo! Chronia Polla kai kalo Pascha!
Questa turca che rappresenta la minoranza
musulmana della Tracia (turchi bulgari albanesi
che pian piano occupano le campagne abbandonate
dai Greci) è una espressione di quell’operazione
di demolizione dell’identità
nazionale (e del buon senso) propagandata
dagli Stati Uniti e dai suoi emissari politici
ad Atene. Non a caso si è scoperto
proprio pochi giorni fa che la Grecia è
stata ascoltata dal Grande Fratello Americano.
E precisamente dalla National Security Agency
Statunitense con sede nel Maryland.
Ma perché dobbiamo farci piacere
i Turchi? Perché dobbiamo vederli
cancellare una realtà scritta nella
storia recente e passata? Perché
dobbiamo essere talmente sciocchi da accettare
tutte le loro imposizioni sotto l’apparenza
della tolleranza del dialogo e della globalizzazione?
Cari Amici in questi ultimi anni troppe
cose stanno accadendo con ritmi frenetici.
Ci preparano all’orizzonte qualcosa
di terribile, ci preparano la trasformazione
di ciò che è consolidato nella
storia e nell’identità in un
flusso di indifferenza e di inattività.
Anche le nostre voci dissidenti, saranno
sgradite a molti, non ne dubito, ma esprimono
ciò che oggi viene costantemente
censurato dalla nuova dittatura culturale
della commistione delle identità
e della cancellazione della storia.
Sembra di vivere in un romanzo, “1984”,
sembra che il Ministero per l’Ortodossia
(non quella religiosa ma quella culturale)
si adoperi quotidianamente per riscrivere
pagine della nostra storia, sotto gli sguardi
assenti ed indifferenti dei popoli. Mentre
beviamo un caffè o facciamo shopping,
mentre andiamo al cinema o lavoriamo, qualcuno
approfitta della nostra ignavia, della nostra
indifferenza culturale, del nostro disamore
dalle identità e dalle passioni oggi
censurate (patria, storia, religione).
Nessuno vuole propugnare guerre di civiltà
o cos’altro, bensì impedire
che questo discount dell’Ellenismo
prosegua e venga addirittura esaltato o
propagandato per “progresso”.
Ciò che gli antenati Greci ed Italiani
filelleni ci consegnarono un tempo non è
un bene svendibile per pochi affari o sotto
i diktat delle superpotenze.
E’ un dono d’amore che ciascuno
di noi deve conservare nel proprio cuore
e per il quale deve battersi perché
nessun barbaro nostrano o straniero tenti
di cancellarne la bellezza e la gloria.
Viva l’Ellade, Viva il 1821!
Rigas Fereos
Francesco
Colafemmina
10 Maggio 2006
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