Mario
La Ferla si è dedicato
al giornalismo subito dopo la licenza
liceale. Nei primi anni Sessanta si trasferì
dalla Toscana a Roma dove intraprese l’attività
di giornalista presso gli uffici stampa
di alcune Case cinematografiche di primaria
importanza. Qualche anno dopo cominciava
la collaborazione con alcuni quotidiani
italiani e spagnoli (dopo una breve permanenza
a Barcellona).
Nel 1974 entrava nella redazione del settimanale
“L’Espresso” chiamato
da Eugenio Scalfari. Per trent’anni
si è occupato di politica e finanza
con particolare riguardo agli intrighi
internazionali che hanno visto il coinvolgimento
della malavita organizzata negli affari
pubblici del nostro paese.
Quest’attività, che lo ha
portato in giro per il mondo, gli ha permesso
di impegnarsi con maggiore profitto alla
sua passione: la ricerca della verità
in alcuni clamorosi episodi di cronaca,
italiana ed estera, che hanno appassionato
l’opinione pubblica. Ha scritto
quattro libri: "Vado l'affondo e
torno. I misteri italiani della nave svedese
che affondò l'Andrea Dora",
"L’uomo di Atlantide. Vita,
morte e misteri dell’archeologo
di Santorini", "Te la do io
Brasilia. La ricostruzione incompiuta
di Gibellina", e infine "L’ultimo
tesoro", dedicato alla vita e alla
morte di Heinrich Schliemann.