Crisi greca, ora la Croce Rossa svizzera dimezza la fornitura di sangue

Già lo scorso mese di luglio era scattato l’allarme sanitario in Grecia, con la drammatica storia di una paziente affetta da neoplasia che aveva dovuto provvedere di tasca propria a pagare il ciclo chemioterapico di cui aveva necessità. Senza contare gli altri riverberi “sanitari” della crisi, con i farmacisti che hanno atteso tre anni per ottenere dallo Stato un acconto di quei rimborsi sui denari anticipati per l’acquisto dei medicinali, circostanza che ha causato la chiusura nel solo 2012 di cento farmacie.
Intanto si avvicina il ritorno della troika ad Atene: nella serata di domenica gli emissari di Bce, Ue e Fmi faranno capolino nella capitale ellenica per verificare se gli impegni richiesti sono stati assolti dal governo, si veda alla voce privatizzazione e tagli. A partire dal licenziamento di 25mila dipendenti pubblici, conditio sine qua non per la prima tranche di aiuti dell’anno da 2,3 miliardi di euro. Su cui il governo Samaras non ha ancora dato la certezza a procedere per timore di rivolte sociali.
Fonte: Il Fatto Quotidiano del 28/2/13
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