Maxi sequestro di armi ed esplosivi: che succede al confine greco-albanese?
Un mini arsenale pronto all'uso è stato sequestrato al confine greco-albanese dalla polizia di Ioannina. Esplosivi, granate, munizioni, bombe a mano erano contenute in alcuni borsoni sportivi sono stati sequestrati a tre persone che si spostavano a piedi. Una volta scoperti, hanno tentato una fuga che è stata facilitata dai boschi presenti al confine.
I tre sono riusciti a scappare ma hanno lasciato le borse su un sentiero. Si tratta nello specifico di tre Kalashnikov, 11 bombe a mano, 33 detonatori, cinque gruppi esplosivi TNT, 10 lancia granate, e 1.593 cartucce calibro 7,62. Tutto è stato consegnato al Criminal Investigation dopo l'operazione firmata dall'investigatore privato George Tsoukali.
Il confine greco-albanese, fino a prima dell'accordo Ue-Turchia sui migranti, è stato utilizzato per il traffico di clandestini: sul posto l'Italia inviò anche alcuni Carabinieri per sostenere le forze di sicurezza albanesi. Ma più in generale è il fulcro del traffico di armi e di sostanze stupefacenti provenienti dall'Albania e dal Medio Oriente.
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