Evros, i turchi lanciano lacrimogeni (a europasserella finita)
Appena andati via i vertici dell'UE, in visita ieri al confine ellino-turco, a Evros è iniziata la battaglia a colpi di lacrimogeni sparati dalla polizia turca, che si trova a 40 metri dal confine, verso quella greca.
Una tregua che era stata rotta solo ieri, in vista della concomitante presenza in loco dei tre leader dell'Ue (Sassoli, Von der Layen e Michel) che sono stati accompagnati dal premier greco Kyriakos Mitsotakis a rendersi conto perdonalmente della sciagurata mossa orchestrata dal presidente turco Erdogan, intenzionato a ricattare Bruxelles aprendo i suoi confini ai 3,6 milioni di profughi presenti da anni nei lager in terra turca.
Contro i lacrimogeni sparati dai turchi sono intervenute diverse squadre di vigili del fuoco greche e al momento non si segnalano feriti o altri danni, ma è evidente che Ankara con questa strategia mostra di non aver afferrato il senso delle parole pronunciate ieri dal Presidente della Commissione Europea e dai leaders di altri stati membri, che hanno condannato la postura turca.
Intanto sono stati diffusi i dati ufficiali dell'azione militare greca svolta negli ultimi quattro giorni, quando è scoppiata l'emergenza: da sabato scorso a ieri notte sono stati respinte 27.823 persone e 220 arrestate. I detenuti sono stati trasferiti in centri di detenzione per immigrazione e condannati per ingresso illegale.
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