Grecia, disastro borsa in attesa del rimpasto. Rafforzate misure di sicurezza

Ma la stampa internazionale non sembra particolarmente propensa a dare credito al nuovo governo di conservatori e socialisti. Il quotidiano economico tedesco Handlesblatt rispolvera il ritornello del “Grexit”, perché non crede alla tenuta del rimpasto. Con il parlamentare democristiano Klaus-Peter Vils, noto per le sue posizioni euroscettiche, che ammette di non credere alle rassicurazioni di Samaras sul fatto che la Grecia raggiunga i propri obiettivi fiscali dalla Troika. E chiede che la Grecia lasci l’Eurozona.
Inoltre nella seduta plenaria del Consiglio di Stato greco è stato deciso l’haircut di titoli di Stato detenuti dal marzo 2012. La pubblicazione della relativa decisione è attesa per l’inizio del nuovo anno giudiziario (17 settembre 2013). La Suprema corte dovrà pronunciarsi verso più di 7000 obbligazionisti (privati, enti pubblici, enti privati, Camera di Commercio, Agenzia nazionale per i medicinali, Edoeap, aziende farmaceutiche, Tei di Kavala, ecc.) che si rivolgono contro il “taglio di capelli” su obbligazioni possedute, del valore di decine di miliardi di euro. I ricorrenti contestano le misure del governatore della Banca di Grecia e del vice ministro delle Finanze. A ciò si aggiunga il fatto che la Troika si sarebbe lamentata ufficialmente con il ministro delle Finanze Stournaras sia per un mancato introito di privatizzazioni (che procedono a rilento) per due miliardi di euro, sia per tasse ancora una volta non pagate da cittadini e imprenditori. Ragion per cui il Segretario generale delle Finanze, Haris Theocharis, ha ordinato una massiccia asta dei beni dei debitori dello Stato. Quattromila cittadini che devono all’erario più di 90 milioni di euro.
Fonte: Il Fatto Quotidiano del 24/6/13
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