Visita di Tsipras in Israele: si parla di gas, cooperazione e difesa

Tsipras non può permettersi fughe in avanti, dal momento che Washinton e Berlino lo "tengono per la gola" alla voce prestiti ponte. Di contro Tel Aviv nutre ancora delle perplessità relative alla posizione di Syriza pro stato palestinese.
Non va dimenticato che all'indomani della vittoria di Syriza alle elezioni di gennaio 2015, Tel Aviv aveva reagito con preoccupazione, ricordando le parole con cui lo stesso Tsipras aveva commentato la repressione israeliana contro i palestinesi: "Non possiamo rimanere passivi, poiché quanto accade oggi sull’altra sponda del Mediterraneo, può accadere sulla nostra sponda domani". I rapporti si erano però distesi in occasione della visita del ministro della difesa Panos Kammenos lo scorso il 19 luglio quando siglò con il collega israeliano Moshe Ya’alon, un importante accordo militare.
Per questo i bilaterali tra i ministri degli esteri (in foto il greco Kotzias con il premier Netanyau) e della difesa serviranno a fare chiarezza sulle future strategie militari (i contratti tra i due paesi non dovrebbero subire riduzioni nonostante il memorandum della troika) e su quelle energetiche. Il gas sarà il dossier più significativo anche perché propedeutico ad altri due appuntamenti: il 16 dicembre si terrà a Gerusalemme il vertice dei segretari generali di Israele, Grecia, Cipro per preparare il vertice di gennaio e 10 gg prima anche la riunione dei ministri dell'Energia.
A dicembre infatti Atene ospiterà il Trilaterale Grecia, Cipro, Egitto con Mosca attentissima e, si dice, pronta alle contromisure.
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