Il cinema Mediterraneo che racconta il nostro lago salato

Il lustro del concorso ha richiamato le monarchie nordafricane, che hanno sborsato ricchissimi finanziamenti per la produzione delle pellicole. Il festival quest’anno si arroga il diritto di denunciare quelli che sono stati i problemi della penisola araba negli ultimi anni, tra i temi caldi infatti immigrazione, esilio, famiglia e donne, con il rilevante ruolo dato per la prima volta alla politica. A questo proposito ha parlato Housni, direttore del Festival quest’anno incentrato su due temi in particolare: i diritti umani e il cinema nelle scuole. La manifestazione nata nel 1984 come "incontri cinematografici di Tetouan", si è trasformata poi in un vero e proprio festival internazionale del cinema Marocchino.
Grazie ad alcuni lungometraggi saranno mosse forti accuse nei confronti della questione palestinese, della primavera araba e della disumana condizione dei rifugiati che vivono nei campi profughi in Siria e in Libano. Mezzo di accusa il cinema. I docufilm a cura del palestinese Fajr Jacob e del francese Axel Salvatori-Sinz, inquadrano perfettamente la situazione del Medioriente.
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