ÔÏ ÐÁÓ×Á ÓÔÇÍ ÅËËÁÄÁ
di Rita
Barrila'
VENERDI’ SANTO
(ÌåãÜëç ÐáñáóêåõÞ)
Il
Venerdi Santo e' un giorno assolutamente
di riposo e di digiuno ed e’ considerato
giorno di lutto. La gente vive con intensa
religiosita', che traspare anche da cose
semplici benche' caratteristiche della
consuetudine della Settimana Santa, il
dramma divino. In Chiesa, la sera, si
celebra il Vespro (”Esperinos”). Dopo
la funzione religiosa inizia la processione
funebre dell’Epitaffio, una bara con il
simulacro di Cristo, ricoperta di fiori,
che viene portata in processione per le
vie della citta' o del paese. Gli stendardi
e la Croce precedono la bara, seguita
dalla banda che suona la marcia funebre,
i sacerdoti cantori, il clero, le portatrici
di profumi (“myrofores”), le immagini
dei cherubini (“exapteryga”), sostenute
da bambini vestiti da sacerdote, il corpo
dei giovani boy-scouts e i fedeli. Lungo
tutto il percorso, i fedeli gettano fiori
ed aromi profumati e tengono in mano una
candela accesa.
Ad ATENE la mattina del
Venerdi Santo i giovani si separano in
due gruppi. Un gruppo va in chiesa con
fiori per adornare l’Epitaffio e l’altro
gruppo va al porto. Li preparano con erba
secca, rami e paglia una sagoma di Giuda
e la appendono ad una forca posta sulla
barca di qualcuno conosciuto, in maniera
tale che la sagoma si trovi sul mare.
Nel pomeriggio si svolge la Processione
dell’Epitaffio, che viene accompagnato
dall’ Arcivescovo, dalle Autorita' di
Governo e dall’esercito.
La
sera, dopo la processione, si dirigono
tutti insieme con l’Epitaffio al porto,
dove il sacerdote sale sulla barca, cosparge
la sagoma di benzina e le da fuoco. In
due-tre minuti la sagoma brucia e cade
interamente a mare. Finito il rogo, e
con gli auguri dei fedeli, finisce questa
impressionante usanza.
La festa culmina nella notte tra il Sabato
e la Domenica, quando nelle chiese, decorate
con foglie di alloro e di mirto, a mezzanotte,
al termine della lunga funzione,viene
annunciata la Resurrezione di Cristo (“Anastasi”)
tra i rintocchi delle campane. Ogni fedele
accende una candela e la tradizione vuole
che se una ragazza accende la propria
candela da quella di un ragazzo, i due
si sposeranno entro l’anno.
Come pure e' di buon auspicio, dopo la
funzione religiosa della Resurrezione,
tornare a casa con la grande candela ancora
accesa dalla luce Santa. Prima di entrare
per consumare la tradizionale cena a base
di uova rosse e zuppa di frattaglie (“maghiritsa”),
i fedeli fanno una croce con il fumo della
candela sull’infisso superiore della
porta d’ingresso, accendono il lumicino
che hanno innanzi alle immagini sacre
o dei cari mantenendolo acceso tutto l’anno
sino alla prossima Resurrezione.
A CORFU’
da ogni chiesa esce l’Epitaffio con la
propria Banda, seguito dai cori e dalle
bambine che tengono in mano i cestini
pieni di fiori profumati. Si incontrano
poi tutti nella Piazza della Spianada
con il solenne Epitaffio di Aghia Theodora,
della Metropoli. Le filarmoniche suonano
una marcia funebre (ad es. l’”Adagio”
di Albinoni) seguite dal grande coro,
dal sacro clericato e dalle autorita locali.
Una manifestazione tradizionale che si
svolge nel Sacro Santuario della Madonna
degli Stranieri (“Panaghia ton Xenon”)
e’ la simulazione di un terremoto artificiale,
cosi come viene descritto nel Vangelo,
evento straordinario che ebbe luogo durante
la Resurrezione del Signore. Alle 9 del
mattino gira per la citta' l’Epitaffio
della Chiesa di Agios Spyridon. Nel 1574
i Veneziani impedirono agli ortodossi
di far girare l’Epitaffio il Venerdi Santo.
Da allora gli abitanti dell’isola lo fanno
uscire la mattina assieme alle Venerabili
Spoglie del Santo, processione fatta in
memoria del miracolo del Santo che salvo'
Corfu' dalla carestia. Il corteo si muove
ritmicamente con i suoni funebri delle
tre filarmoniche cittadine (l’”Amleto”
del compositore italiano Fazio suonata
dall’Antica Orchestra Filarmonica; “Calde
lacrime” del compositore italiano Micheli
della Filarmonica Mantzaros; l’Eroica
di Beethoven eseguita dalla Filarmonica
Capodistria).
A YDRA l’Epitaffio del
quartiere Kamini entra in mare e viene
celebrata la Messa. Successivamente, gli
Epitaffi di quattro parrocchie si incontrano
nel porto principale. Al momento della
Resurrezione la notte viene illuminata
a giorno dai tantissimi fuochi d’artificio.
A NAFPAKTOS la sera del
Venerdi Santo una grande folla segue la
processione dell’Epitaffio che parte dal
porto dove, nelle fessure delle mura Castello,
sono state collocate a forma di croce
delle fiaccole, che illuminano tutto il
porto. E’ un’usanza molto antica, che
rievoca l’eroico sforzo del polveriere
Anemogiannis per bombardare la flotta
turca in quel luogo.
Ad ALMYROS (VOLOS) si
celebra la funzione della deposizione
dalla Croce. Il pomeriggio, intorno alle
15, il corteo di fedeli risale la collina
del GOLGOTA ove si trovano le Tre Croci
con le effigi di Cristo e dei ladroni.
Un monaco deposita il Corpo Santo che
viene poi tumulato in una grotta chiusa
da una grande pietra.
A MYTILINI, dopo la Processione
dell’Epitaffio segue lo “scippo” dei fiori,
perche’ i locali credono che questi fiori
acquistino maggiori virtu miracolose quando
sono “rubati”.
A KARPATHOS chi ha perso
un parente da poco tempo, prende una candela
e la accende sull’Epitaffio in modo che
Cristo la possa portare nel “Basso Mondo”
e accenderla innanzi al parente morto.
A KASTORIAS, i bambini
del paese prendono dalla chiesa la rondine
(effigie di legno della colomba) tenendola
in alto su un legno e addobbandola con
dei fiori. Successivamente girano di casa
in casa e raccolgono regali, uova rosse
o denaro.
Nei paesi vicini a Salonicco,
bevono aceto e fuliggine per dimostrare
il loro amore a Cristo, a cui dettero
da bere aceto.
A CRETA, mangiano cibi
bolliti in acqua con aceto e lumache bollite,
il cui succo somiglia all’aceto.
A KORONI, verso mezzogiorno,
si fa la Deposizione di Cristo, l’Adorazione
e la rappresentazione del Cristo morto,
sopra il baldacchino, e inizia l’addobbo
dell’Epitaffio da parte delle ragazze
della parrocchia, con fiori di primavera:
violette, viole, rose e fiori di zagara
intrecciati in corone e ghirlande. Intonano,
nel frattempo, il canto funebre della
Madonna, un canto religioso che narra
la Crocefissione di Gesu ed esprime il
dolore della sua Santa Madre.
Nel frattempo aumenta l’afflusso di gente
e la prostrazione davanti all’Epitaffio.
Giovani con cestini pieni di fiori di
zagara, o rose stanno in piedi vicino
all’Epitaffio aspergendo con Olio Santo
Gesu morto. I fedeli, principalmente donne
e bambini, passano sotto l’Epitaffio,
“affinche li prenda la Grazia.” come si
dice. La sera inizia la processione. Il
corteo e' formato dai vessilli sacri,
dalla Croce, dall’Epitaffio, dai sacerdoti,
dalla banda che suona le marce funebri,
e dai fedeli che portano in mano lampade
accese.
A
METRES, in Tracia, la
processione si ferma davanti ad una chiesetta,
dove e stato approntato il fuoco per bruciare
Giuda.
A KIO le porte delle
case restano aperte durante la processione
per permettere l’ingresso della grazia
divina. Gli uomini nel frattempo sistemano
della terra come segnale per far fermare
l’Epitaffio. Appena termina la liturgia,
tolgono la terra e la portano a casa,
dove la spargono per allontanare le cimici.
Significato particolare ha anche l’usanza
delle donne di Serrai
(SERRES), di mettere durante la processione
dell’Epitaffio, sopra un tavolo davanti
alla soglia della porta principale, l’icona
del crocifisso in mezzo a fiori, ceri
accesi e incensi. Accanto mettono un piatto
con semi germogliati di lenticchie o di
orzo, che hanno piantato durante la Santa
Quaresima. Questa usanza si riscontra
anche in altre regioni e richiama alla
memoria i “giardini di Adone”. Per la
festa di Adone le donne, vestite a lutto,
pongono intorno al letto funebre, insieme
all’effigie di cera di Adone “perduto”,
dei vasi con delle piante con fiori che
appassiscono velocemente e altrettanto
velocemente ricrescono, a simbolizzare
il precoce sfiorire della giovinezza di
Adone. Ricordiamo, infatti, che secondo
la mitologia Adone era un giovane bellissimo
di cui si erano innamorate Afrodite e
Persefone e per questo fu da Giove destinato
a trascorrere meta' dell’anno sulla terra
e meta' sotto terra.
A PARO, i ceri dell’Epitaffio,
vengono conservati e quando c’e' tempesta,
piove o lampeggia, li accendono affinche'
passi il maltempo.
A TELONIA di Lesbo, gli
abitanti si alzano all’alba e vanno in
giro per visitare chiesette di campagna.
Bisogna visitare da 9 a 13 chiesette.
continua...
SABATO
SANTO (ÌÅÃÁËÏ ÓÁÂÂÁÔÏ)
La
Pasqua nella Liturgia e nella vita cristiano-ortodossa
Chiesa
ortodossa in italia
Piana
degli Albanesi
Bivongi
(RC)
Pasqua
a Mègara